Al convegno “Legalità e trasparenza in ambito sanitario pubblico e privato” alla Camera si è discusso della novità della legge che renderà tracciabili tutte le erogazioni in denaro o di beni o servizi dell’industria sanitaria in favore dei professionisti del settore. Tra i relatori Stefano De Lillo, Presidente facente funzioni di Agenas e Massimo Enrico Baroni, primo firmatario della proposta di legge
Trasparenza in sanità. Un mantra che si ripete da tempo, una necessità che ora potrebbe prendere corpo concretamente nel Ddl sulla sanità trasparente, il cosiddetto Sunshine Act, che ha già avuto il via libera della Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati e che punta a creare un Registro telematico del Ministero della Salute per rendere tracciabili tutte le erogazioni in denaro o di beni o servizi dell’industria sanitaria in favore dei professionisti del settore.
Se ne è discusso oggi alla Sala Tatarella della Camera dei deputati a una tavola rotonda organizzata dalla Sicoop – Società Italiana Chirurghi Ortopedici dell’Ospedalità Privata dal titolo “Legalità e trasparenza in ambito sanitario pubblico e privato”.
All’incontro hanno partecipato il deputato del Movimento 5 Stelle, Massimo Enrico Baroni (M5S), primo firmatario della proposta di legge e Carmelo Massimo Misiti (M5S) della Commissione Bilancio e Trasparenza in sanità, l’avvocato Giorgio Calesella dello Studio Carnelutti, Andrea Grasso, Presidente nazionale Sicoop, Alberto Liguori, procuratore della Repubblica di Terni, Stefano De Lillo, Presidente facente funzioni di Agenas.
«Credo che in una fase iniziale o addirittura come in questo caso, prima ancora che il provvedimento sia legge, – ha osservato Andrea Grasso – sia importante confrontarsi per comprendere come verranno regolamentati i rapporti tra professionisti del settore e il mondo dell’azienda. Con questa proposta di legge verranno messi al primo posto i cittadini, rafforzando ulteriormente il rapporto di fiducia paziente-medico», sottolinea il presidente della Sicoop.
«Il progetto crea una protesi organizzativa moderna ed efficace non diretta a garantire la libera circolazione dei beni e dei servizi o a precludere situazioni di trust o di dominanza commerciale, ma è posta a tutela del consumatore finale, espresso nella formula solidaristica di diritto sociale del cittadino», sottolinea il procuratore Alberto Liguori.